martedì 27 dicembre 2011

Articolo sul corriere della sera sull'aumento dei MLM(multi level marketing)


    Nel blog troverete diversi articoli ,vi rimando però al sito dove troverete molto di più
    Corriere della Sera

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      Tratto da un articolo del corriere della sera
    Acasa, in ufficio, in palestra. «Porta a porta» con il prodotto sotto il braccio, «one to one» con il catalogo, «party plan» con riunioni dimostrative. La cosiddetta vendita diretta sta esplodendo, mentre l' economia internazionale arranca nella crisi. Non è la prima volta che avviene: i consumi calano, ma le aziende della distribuzione a domicilio ingaggiano venditori e aumentano i fatturati (vedere box nella pagina a fianco) . Il fatto nuovo è che iniziano a essere coinvolte persone finora lontane da questo mondo. Non più solo casalinghe, insegnanti, infermiere ed estetiste in cerca di maggiore autonomia finanziaria, ma anche impiegati di banca, piccoli imprenditori, liberi professionisti, operai in cassa integrazione. Chi con l' acqua alla gola, chi per integrare con un doppio lavoro. Nell' impennata di reclutamenti, tra lo scoppio della crisi e i primi mesi del 2009, ora c' è anche
    questo esercito atipico. «Piccoli imprenditori e professionisti che prima non avevano né tempo né bisogno, costretti ora a fermarsi, considerano questo mestiere una seria alternativa. Che può trasformarsi in una nuova attività imprenditoriale, senza bisogno di capitali», dice Francesca A. da Conegliano Veneto (come altri, ha chiesto che non fosse pubblicato il cognome), dove produce impianti per bevande. Contemporaneamente, l' imprenditrice è a capo di una rete di agenti Amway, il gruppo americano guidato in Italia dall' ad Alessandro Sabato che produce e distribuisce la linea di integratori alimentari Nutrilite, sponsor del Milan, oltre a cosmetici e prodotti per la casa. Un modo per diversificare. Pensa di farlo anche Mirko P. , artigiano della provincia di Treviso, un' azienda di famiglia che fa porte e portoni, 15 dipendenti e un fatturato dimezzato dalla crisi. Oggi vende anche lui gli integratori Amway. Con cinque-sei ore alla settimana di attività guadagna 600-700 euro netti al mese ma, soprattutto, si addestra a tecniche di vendita e comunicazione che gli servono anche per il suo primo lavoro. «Sto imparando a gestire meglio i miei dipendenti che, con la crisi, guadagnano il 20% in meno». Ora il suo obiettivo, impensabile fino a sei mesi fa, è di organizzare un gruppo per contare su una doppia entrata entro cinque anni. Più la rete è forte più si guadagna, quindi reclutare nuovi collaboratori fa parte dell' impegno dell' incaricato (si chiama così chi fa questo lavoro). Perché il sistema della vendita diretta si regge proprio sulla diffusione del lavoro e ha un turnover molto alto, soprattutto all' inizio. Così Roberto Z. , geometra trentacinquenne del Bresciano, in pochi mesi ha coinvolto due imprenditori edili. Il suo sogno è far diventare un hobby l' attività di geometra che, ormai da un anno, ha visto dimezzati gli introiti. A settembre ha deciso di lanciarsi con gli integratori di Herbalife, il gruppo americano quotato alla Borsa di New York, guidato in Italia da Marco Brandolini , che ha chiuso il 2008 con 112 milioni di dollari di fatturato (+18,6%). «Avevo la mia attività, ma vedevo che il tenore di vita di chi faceva il distributore continuava a salire anche in tempi duri per tutti», commenta il geometra. Che ora, solo con un part-time, mette insieme uno stipendio di 1.200 euro netti e integra quel che resta del reddito passato. In tempo reale, perché le provvigioni si trattengono subito. «Non ho mai perso un giorno di valuta», conferma Enrico Panzacchi , commercialista a Milano che, caso raro per la categoria, anche lui da tempo fa il doppio lavoro con Amway e ora compensa i minori introiti «dovuti all' allungamento dei pagamenti e alla revisione delle tariffe richieste dai clienti». Tra quelli che suonano al campanello dei potenziali compratori ci sono anche ex impiegati di banca. Roberto Carletti era caporeparto al Banco di Santo Spirito, oggi gruppo Unicredit. Dopo 13 anni allo sportello, a fine 2007 è uscito a seguito della fusione. Non trovando un altro impiego ha accettato l' «offerta professionale», così viene chiamata in gergo, di un venditore della Vorwerk Folletto, il gruppo tedesco dell' aspirapolvere guidato in Italia dal presidente e ad Patrizio Barsotti che nel 2008 ha visto il giro d' affari crescere del 5,7%. «Tutt' altra storia lavorativa, ho trovato in me capacità commerciali che non sapevo di avere», commenta Carletti. In Vorwerk da cinque mesi, tutte le mattine va con la sua squadra a bussare porte e fissare dimostrazioni. E porta a casa uno stipendio da 3 mila euro al mese. Con l' aspirapolvere ci stanno provando molti che hanno lasciato un precedente lavoro. Come il marchigiano Basilio Allegrini , 40 anni, che per 15 ha fatto l' ottico e afferma di guadagnare di più adesso, oltre a gestire meglio il proprio tempo. Salvatore Calise , invece, è falegname navale e aveva un' impresa a Fano, spazzata via dalla crisi: «Ci provo, in questo momento non ho altre entrate». E per la prima volta entrano in questo campo anche lavoratori dell' industria espulsi dalle proprie aziende o in cassa integrazione. Per loro è l' unica alternativa di guadagno possibile in questo periodo. Da Antonio Greco , saldatore disoccupato da gennaio, a Simona Vinci , ex interinale, che vendono il Folletto. Carmen S. di Treviso, 32 anni, operaia attrezzista nel metalmeccanico, è invece in cassa integrazione, anche lei da gennaio, e si dedica ai contenitori e utensili da cucina Tupperware. Il settore in Italia è da cinque anni in crescita, per fatturato e addetti: +10% nel 2008 con oltre 240 mila persone tra i 34 associati Avedisco, che si stima rappresentino con 1 miliardo e 400 milioni la metà del giro d' affari complessivo. L' incremento degli incaricati ha registrato un' accelerazione a fine anno (+37,13% nell' ultimo trimestre contro il meno 3,5%) e i primi tre mesi confermano la tendenza. Non teme la crisi anche perché, in questi casi, il porta a porta diventa il secondo lavoro per un numero maggiore di persone e così la distribuzione diventa più capillare. I costi per le aziende sono solo di formazione, per il resto gli operatori sono indipendenti, incaricati alle vendite o agenti di commercio, pagati a provvigione. Il loro guadagno varia dal 20 al 40% a seconda del prodotto e dei premi. 
    * * * COME CRESCE L' ESERCITO DI INCARICATI E AGENTI IN CAMPAGNA ACQUISTI PER SPINGERE I FATTURATI Le aziende di distribuzione diretta fanno il pieno di venditori a dispetto della crisi. Stanhome, la multinazionale americana che distribuisce prodotti per la casa e cosmetici, tra gennaio e febbraio ha quasi raddoppiato le nuove presentatrici con 1.500 new entry in più rispetto all' anno prima. Da gennaio a oggi si sono affacciate alla vendita diretta 3.775 persone (su quasi 23 mila totali). Risultato anche di massicce campagne di reclutamento. «Abbiamo investito di più poiché la domanda tirava», dice Vincent Melice , direttore generale Stanhome Italia. Che il 27 aprile installerà mille stand nelle piazze italiane per far conoscere la propria attività. Al galoppo anche il reclutamento in Amway. Dallo scoppio della crisi a fine marzo c' è stata un' impennata di incaricati del 41% (8.325 in più) contro il 6% dello stesso periodo l' anno prima. In tutto Amway ha una task force di 30 mila addetti (35% di uomini). La lievitazione nel numero di persone ingaggiate è anche conseguenza di una crescita di candidature: la storica Avon, con quasi 70 mila incaricate, negli ultimi otto mesi ha avuto un aumento medio di aspiranti venditori del 13,44%. Ma la crisi non rallenta le vendite? «È innegabile una minore propensione all' acquisto, a parte cosmetici e surgelati», ammette Luca Pozzoli , presidente di Avedisco (Associazione vendite dirette servizio consumatori) e ad di Tupperware. «Ma con più venditori la distribuzione si allarga e i fatturati salgono». Anche la multinazionale dei contenitori per cucina investe nella forza vendita: oltre 800 nuovi incaricati nel mese di febbraio (+14,5% rispetto ai nuovi dell' anno prima). Il dinamismo del settore è legato all' andamento dei fatturati. Stanhome ha messo a segno il +9,4% nel primo trimestre dopo il +25% dello scorso dicembre, in piena bufera. Tupperware ha chiuso febbraio con il 5% in più, dopo un gennaio pessimo (-10%) per il maltempo. E Contempora, la società del gruppo tedesco Vorwerk guidata da Angelo Carlucci , ha registrato un incremento delle vendite del 32% nel primo trimestre dell' anno del suo robot da cucina Bimby.
    Foto: Vincent Melice, dg Stanhome Italia

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